Intervista all'autore - Roberto Abutzu
Interviste

Intervista a Roberto Abutzu

Con piacere incontriamo oggi Roberto Abutzu che, per il suo esordio letterario, ha scelto la nostra Casa Editrice per pubblicare il romanzo “Neko”.

La sua opera tratta svariati argomenti, ma si fonda principalmente sugli sviluppi dell’incontro tra i due protagonisti, Neko appunto, e Alessio.

La trama si sviluppa in maniera coinvolgente e porta il lettore a esplorare svariati aspetti, a volte inattesi derivanti da un incontro, in un certo senso, fortuito.

Chi si confronterà con “Neko”, avrà sempre l’effetto sorpresa pagina dopo pagina, personaggio dopo personaggio.

Una delle caratteristiche del libro di Roberto è quella di non essere classificato in un genere particolare, ma in esso il lettore incontrerà delle caratteristiche comuni a generi e stili diversi.

[D.] Buongiorno Roberto e grazie per aver accettato il nostro invito a parlare del tuo primo libro. Vorremmo chiederti come nasce il progetto “NEKO”.

[R.] Sai, io spesso devo scrivermi le cose al computer o me le dimentico.

Neko nasce da un sogno assurdo. Mio figlio Alessio insieme a questa sventola, senza capelli, in bikini e con questi occhi azzurri che lo incantavano.

Io comunque sogno a colori, forse dipende dal fatto che per 30 anni ero un vedente e i colori li ricordo bene.

Questa ragazza tentava di convincere Alessio che arrivava da un altro pianeta. Alessio ribatteva che non era così idiota da crederle. Lei insisteva e lui protestava.

E andavano avanti senza cedere sulle loro rispettive posizioni.

Ovvio, dato il fisico di questa extraterrestre, che fosse difficile per Alessio crederle.

Al mio risveglio ho voluto scrivere quel sogno, era carino e divertente. E non ho smesso di scrivere per tre mesi. Alla fine, mi son ritrovato il romanzo Neko concluso.

Vorrei precisare che non ho mai avuto un’idea di come dovesse essere il romanzo.

Intendo che ogni volta che scrivevo qualcosa, non avevo la più pallida idea di cosa avrei scritto. Come se Neko fosse una storia dentro di me al quale io non riuscivo ad accedervi se non iniziavo a scrivere.

[D.] Quanto di te e del tuo mondo è finito tra le pagine di “NEKO”?

[R.] I ricordi di quando vedevo sono molto presenti. Il carattere del personaggio principale, Alessio, è il mio. Chi vuole conoscermi a livello caratteriale, conosca Alessio nel romanzo, io sono quello, romantico, determinato, mi batto per i miei valori e in quello che credo.

Ho poi inserito una persona non vedente, Elena, ne metto uno in ogni romanzo, più che altro per far vedere, diciamo pure vedere, come si vive al buio. Un personaggio comunque positivo e audace come lo sono io, la cecità non limita più di tanto e vivo bene anche senza diottrie. In un certo senso risulta difficile far capire questo al mondo.

[D.] Qual è il motivo principale che ti ha portato ad ambientare la storia che hai scritto, anche in alcuni luoghi del Sulcis?

[R.] Io ho vissuto a Milano per quaranta anni. Poi ho deciso di tornare nell’isola.

Ho passato tutte le estati qui nel Sulcis e ho tutti i ricordi di questa terra. Posso dire che nella mia mente, i mari, le località, i luoghi descritti nel libro, io li ricordo.

Il Sulcis è meraviglioso e, descriverlo nel mio romanzo, è stato come creare un archivio del bello che è rimasto nella mia mente a livello visivo.

Credo che alcuni posti siano cambiati, io non vedo dal 1997, però è piacevole ricordare il Sulcis com’era, a volte ho quasi l’impressione di conoscere meglio questo territorio di Milano.

Il Sulcis è dentro di me, non solo nel mio romanzo.

Ci discostiamo ora dalle argomentazioni sviluppate nel tuo romanzo, anche perché questa intervista è un’anteprima della presentazione che si terrà a Carbonia, il prossimo 3 giugno alle 18,30 presso la sala dell’Associazione A.S.P. in via delle Cernitrici, per chiederti alcune curiosità.

[D.] Tra le tue attività, oltre a quella di scrittore, ci sono quelle di musicista, cantante, nuotatore: nella prossima vita vorresti essere…

[R.] Io ho lottato negli ultimi venticinque anni per riuscire a non perdere le mie passioni. Di certo la patologia visiva non mi ha agevolato nel migliorarmi in molte passioni che coltivavo.

Non ho la presunzione di dire che, se mi fosse rimasta la vista, sarei diventato un campione di nuoto o addirittura un grande musicista. La mia vita, questa intendo, doveva e deve esser così.

Non saprei dirti cosa vorrei in una prossima esistenza. Credo che gli imprevisti e le sorprese siano la linfa vitale della vita, non solo la mia.

Viviamo oramai in un mondo dove tutto è programmato. Tutto viene analizzato prima di farlo. Forse non voglio sapere cosa farò nella prossima vita, qualcosa di diverso sicuramente, altre passioni e di certo altri casini, quelli non mancano mai.

Sarà una sorpresa, come lo è stata questa, credo che me la godrò uguale. E il non sapere cosa mi accadrà nella prossima esistenza diventa anche più eccitante. L’affronterò con tanta voglia di viverla e tanta voglia di godermela.  Davvero, amo le sorprese, non voglio sapere cosa farò quando rinascerò.

[D.] Un libro, un film e un disco che ti hanno “cambiato la vita”.

[R.] Come film, che è poi un racconto, direi “La leggenda del pianista sull’oceano”, tratto dal romanzo “Novecento”.

Tutto ha un inizio e una fine, ma poi ricomincia.

Essendo un musicista potrai immaginare quante canzoni abbia ascoltato nella mia vita.

Non saprei dirtene una sola, sono troppe. Essendo un romantico e un Peter Pan che non vuole crescere, di certo le emozioni nelle canzoni sono state predominanti.

Sul discorso libri, anche se poi si discostano molto dal mio modo di scrivere, direi che Stephen King mi ha illuminato. “It” e “L’ombra dello scorpione” li leggo e rileggo ogni tre anni. Anche in quei capolavori esiste un romanticismo, esiste la tenacia e l’adrenalina che deve essere sempre presente, soprattutto nei momenti difficili.

Vorrei solo dirti un modo di dire che mi disse un caro amico non vedente di Belluno:

Quando l’acqua arriva al culo, si impara a nuotare.

Ecco, in queste parole c’è Roberto.

Ringraziamo Roberto per la disponibilità e simpatia, e rinnoviamo l’invito per la prima presentazione di “NEKO”, sabato 3 giugno 2023.

2 Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *